Anna Zattoni, insieme a Francesca Rizzi e Fabio Galluccio, ha fondato Jointly nel 2014, una piattaforma che mette insieme una serie di operatori del terzo settore (associazioni, cooperative) che offrono servizi di welfare aziendale. Da una parte, dunque, aziende clienti che richiedono questi servizi per i loro dipendenti. Dall'altra, una rete di cooperative che li erogano.
«Lavoravo a Valore D e lì ho conosciuto Francesca e Fabio, che in rappresentanza delle rispettive aziende, McKinsey e Tim, coordinavano un tavolo di lavoro interaziendale su conciliazione vita privata-vita lavorativa e welfare aziendale. Insieme, abbiamo intuito che potesse esserci uno spazio di mercato nell'ambito della "condivisione di servizi tra aziende" e in particolare nei servizi di welfare. Abbiamo fondato Jointly come startup a innovazione sociale. I nostri primi due prodotti sono stati il servizio di orientamento universitario ai figli in età da diploma e la rete di campus estivi per i figli delle mamme lavoratrici, cui si è poi aggiunto un terzo prodotto, l'assistenza a parenti non autosufficienti».
Oggi Jointly ha 60 aziende clienti e una rete di 110 mila servizi.
«Aver creato una startup avendo già un'esperienza ci ha aiutato molto nel costruirci una rete professionale: il nostro è un business b2b. E anche nella ricerca di capitali. Anche se non è stato facile. Quando io e Francesca andavamo dagli investitori a chiedere finanziamenti ci dicevano: "Ma siete solo voi due?", fino a che abbiamo trovato il nostro primo Angel Investor che ci vedeva lavorare notte e giorno e ha creduto in noi»