La partecipazione culturale si può considerare uno strumento di nuovo welfare perché migliora il Benessere e la Salute: se da una parte dà significato alle nostre esperienze contribuendo a raggiungere uno stato di benessere psicologico, dall’altra può facilitare la protezione da molte malattie degenerative e aumentare l’aspettativa di vita. Inauguriamo una nuova rubrica dedicata al Welfare Culturale, tutta al femminile, con il racconto biografico ed artistico di grandi donne che ci hanno regalato la loro prospettiva sul mondo e sulla società.
La nostra prima monografia parlerà di Letizia Battaglia e della mostra a lei dedicata,, aperta a Palazzo Reale a Milano fino al 19 gennaio 2020.
È la prima donna europea ad avere ricevuto il Premio Eugene Smith per la fotografia sociale a New York (1985) e The Mother Johnson Achievement for Life a San Francisco (1999). Nel maggio 2009 a New York viene premiata con il “Cornell Capa Infinity Award”. The New York Times la nomina (unica italiana) tra le 11 donne più rappresentative del 2017.
Dal 2017 realizza il suo sogno inaugurando il Centro Internazionale di Fotografia, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, dove dirige e cura la selezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporanea.
Con circa 300 fotografie provenienti dal suo archivio, molte delle quali inedite, “Storie di strada” attraversa l’intera vita professionale dell’84enne fotoreporter siciliana - che è stata anche regista, ambientalista, editrice, politica e citata dal New York Times come una delle 11 donne dell’anno nel 2017 - e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo costruito su diversi capitoli e tematiche.
I ritratti di donne, uomini, animali e bimbi sono accostati alle scene di città come Palermo; e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte e sull’amore.
“La fotografia l'ho vissuta come documento, come interpretazione e come altro ancora [...]. L'ho vissuta come salvezza e come verità”. “Io sono una persona , non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa.”
La mostra è anche l’occasione per scoprire la storia di una donna che ha sfidato con coraggio molte convenzioni nella sua vita privata e professionale, alla ricerca della propria identità. Un modello di emancipazione femminile di grande attualità. Un percorso di impegno umano, civile, politico e sociale al servizio per la sua città natale sulla direttrice Palermo-Milano.