Tutti noi possiamo fantasticare su quanto sarebbe bello ricevere dei "si scontati" ad ogni nostra richiesta, sia che si tratti di vita privata che di vita lavorativa. Pertanto anche dire "no" per noi diventa difficile perché ci poniamo nei panni della persona che ci chiede qualcosa, pensando quindi di deluderla e di essere scortesi.
Nel dire "no" entrano in gioco una serie di emozioni negative, difficili da tollerare e quasi catastrofiche. Infatti è socialmente accettato pensare che “dire sì” è indice di generosità e bontà d’animo, mentre “dire no” è sinonimo di egoismo e cattiveria.
D'altro canto dire sempre “sì” al capo, al partner, agli amici o ai familiari sembra essere alla base di una buona educazione, ma in alcune circostanze può rivelarsi controproducente, e rischia di farci perdere di vista i nostri bisogni.
Perché non sei in grado di dire “No, non mi va”, “No, non posso”, “No, non riesco” e pur di affrontare questa difficoltà ti limiti a pronunciare un "misero sì"?
Come è possibile che una parola monosillaba possa creare così tanti problemi nel pronunciarla?
Prima di tutto conosciamo le paure che influiscono sulle nostre risposte:
E' consigliabile rispondere no ad un capo o ad un collega che vorrebbero coinvolgerci in una nuova iniziativa o affidarci un nuovo compito quando:
- l’incarico rischia di compromettere la qualità del lavoro che stiamo già svolgendo;
- sappiamo di non riuscire a rispettare le scadenze;
- non siamo le persone più qualificate a farlo.
4 suggerimenti per dire no in modo sereno:
- Motiva la tua scelta e spiega brevemente al tuo interlocutore il motivo per cui non puoi accontentare la sua specifica richiesta. Non inventarti una scusa, ma mostrati sempre trasparente e onesto. Se esprimerai il tuo pensiero con onestà e sincerità, l’altra parte sarà più propensa ad accettare e apprezzare le tue buone intenzioni.
- Prenditi il tempo necessario per dare una risposta se non sei sicuro della risposta da dare, manifesta la tua necessità di pensarci su e prenditi del tempo per pensarci.
- Mostrati empatico poiché se qualcuno si rivolge a te, è anche un buon motivo per esserne orgoglioso, ma un rifiuto va espresso rispettando l' altra persona e ringraziandola per averti scelto.
- Usa un diario in cui annoti le volte che hai detto no al tuo capo, ai tuoi colleghi, ai clienti ecc.. in modo da razionalizzare le tue emozioni e verificare che le conseguenze non sono state sicuramente poi così catastrofiche.
Articolo scritto e curato dalla Dott.ssa Paola Arisci (psicologa e specialista in consulenza su stress da lavoro correlato, orientamento scolastico professionale e potenziamento delle abilità personali) del nostro partner Helpsy , portale che mira al benessere psicologico delle persone garantendo l’accesso al supporto psicologico via webcam in maniera sicura ed immediata con l’ausilio di psicologi attentamente formati e selezionati. Puoi trovare tutti i servizi di Helpsy anche all’interno della nostra offerta dedicata al benessere della persona.
Bibliografia
Bohns, V. K., & Flynn, F. J. (2013b). Underestimating our influence over others at work. Research in Organizational Behavior.
Bohns, V. K., & Flynn, F. J. (2013a). Guilt by design: Structuring organizations to elicit guilt as an affective reaction to failure. Organization Science.
http://www.stateofmind.it/2014/05/imparare-adiredino-importanza-diaffermare-sestessi-ele-proprie-esigenze/