Nessuna organizzazione può sopravvivere se i dipendenti sono costantemente impegnati in conflitti.La gestione dei conflitti nei gruppi di lavoro è infatti fondamentale; perchè essi causano stress, ansia e insoddisfazione. Divergenze di opinione e discussioni animate sono aspetti inevitabili nella maggior parte degli ambienti di lavoro. Ma il conflitto, se gestito stimola la ricerca di soluzioni creative e apre la mente a nuove prospettive; può rappresentare una fonte preziosa di cambiamento organizzativo e personale.
Il conflitto, come ho già anticipato, se affrontato in modo adeguato può avere effetti positivi:
- Livello psicologico: incapacità di concentrarsi, aumento dell’irritabilità e difficoltà a rilassarsi.
- Disturbi fisici: emicrania, insonnia, difficoltà di digestione.
- Segnali comportamentali: abbandono o evitamento dei rapporti che si sono rivelati conflittuali, isolamento sociale, l’abuso di alcolici e/o tranquillanti.
- Rafforza il rapporto: ammettere i diversi punti di vista ed essere disposti a mediare consente di rafforzare il rapporto di lavoro.
- Aumenta la fiducia. Se le persone riescono a risolvere il conflitto è probabile che si fideranno di più l’una dell’altra, apprenderanno che l’altra persona è disponibile al confronto e alla negoziazione.
- Stimola la creatività e la produttività: la discussione tra pareri diversi apre la strada a nuove prospettive e ci fa uscire dalla propria zona di confort. Il conflitto efficace è una forma di confronto costruttivo personale di cui l’intera organizzazione può giovarne.
La gestione mira alla cura del conflitto una volta che esso è in atto attraverso l'analisi degli eventi che lo hanno generato. L'obiettivo è quello di identificare gli eventi all'interno di un episodio e di rintracciare l'effetto di ogni evento sui successivi. Per gestire il conflitto occorre individuare quale tipo di strategia di risposta è più probabile che conduca a risultati costruttivi.
- Riconoscere le situazioni potenzialmente conflittuali;
- Definire i possibili sintomi del conflitto;
- Effettuare un monitoraggio permanente.
Le manifestazioni sintomatiche di comportamenti conflittuali sono:
- Riduzione e peggioramento della qualità di comunicazione.
- Minore impegno sul lavoro.
- Minore disponibilità e collaborazione.
- Riduzione del tempo di lavoro.
- Attivazione di canali informali di comunicazione ( come per esempio i pettegolezzi).
Nell’immaginario collettivo il conflitto è percepito come un qualcosa di estremamente negativo che spezza l’armonia di un gruppo e introduce divergenze fra posizioni diverse. In realtà i conflitti sono inevitabili ed è importante saperli riconoscere, gestire e mediare in chiave positiva, soprattutto all’interno di un contesto lavorativo. Articolo scritto e curato dalla Dott.ssa Paola Arisci (psicologa e specialista in consulenza su stress da lavoro correlato, orientamento scolastico professionale e potenziamento delle abilità personali) del nostro partner Mindwork , portale che mira al benessere psicologico delle persone garantendo l’accesso al supporto psicologico via webcam in maniera sicura ed immediata con l’ausilio di psicologi attentamente formati e selezionati. Puoi trovare tutti i servizi di Mindwork anche all’interno della nostra offerta dedicata al benessere della persona. Per maggiori informazioni CLICCA QUI
- Predisponiti all’ascolto. Sicuramente non è semplice, eppure, ascoltare è il primo passo per comprendere realmente gli interessi di tutti gli interlocutori ed evitare di esasperare l’eventuale discussione.
- Cerca un punto di incontro che sia accettabile per tutte le parti coinvolte. Fare il possibile per trovare un compromesso per compiere passi in avanti nella cooperazione.
- Presta sempre attenzione al linguaggio. È importante scegliere con cura le parole che si utilizzano in situazioni di conflitto, perché verranno sicuramente dotate di un peso maggiore rispetto a quello che avrebbero in situazioni più serene. Sii breve nella tua esposizione e usa parole semplici e chiare.
- Gestisci la rabbia. La gestione del conflitto sarà impossibile se gli attori stessi sono arrabbiati, poiché non lucidi, autocentrati e poco orientati all’obiettivo comune. ( consiglio la lettura del seguente articolo https://blog.mindwork.it/gestire-la-rabbia-al-lavoro/)